PINOCCHIO illustrato da Roland Topor


Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio. Illustrate da Roland Topor. Milano. Olivetti, 1972 [Edizione unica, fuori commercio]
cm 34 x 28; p. 142, [5]. Illustrazioni 23 nel testo. Editoriali in tela nera. Copertina con illustrazione tratta da p. 85
Risguardi con illustrazioni a doppia pagina a colori.


Personalità importante della cultura visiva della seconda metà del secolo scorso Roland Topor, nato a Parigi nel 1938 da genitori polacchi e morto nel 1997.
Romanziere di successo, pittore singolare e inquietante, cineasta ed animatore. A Pinocchio Topor giunge nei primi anni '70, auspice Giorgio Soavi che gli commissiona la strenna Olivetti  per il 1972. Tra Pinocchio e Roland si instaura immediatamente  un rapporto che va ben oltre quello che usualmente  intercorre tra "illustratore" e "illustrato". Topor ebbe infatti a dichiarare: «Io l'adoro questo burattino. È l'unico personaggio letterario moderno, attuale, vero, con le sue curiosità, le sue viltà. E poi quel naso non le sembra un pene, il simbolo della crisi del maschio? Lo guardi quel Pinocchio con quell'aria dimessa e arresa e quel gran naso floscio, in ammirazione della Fatina».
Come traspare anche troppo evidentemente dalle sue parole Topor  legge Pinocchio in chiave violentemente simbolica; carica il burattino di significati, scava all'interno della storia con matita chirurgicamente impietosa. Vengono  così alla luce  complessi edipici mai spenti (Pinocchio che abbraccia le ginocchia della Fatina, ora più che mai donna, forse madre, sicuramente amante), ambiguità sottilmente non dichiarate (il Pescatore Verde con la sua natura  ripulsiva ma oscenamente ambigua), timori ancestrali  mai completamente sopiti (il Serpente). L'operazione, quasi un viaggio all'interno della simbologia latente in Collodi. Topor  lo compie tutto  incidendo il foglio con il suo tratteggio criptoottocentesco e la sua particolare vena triste e corrosiva. E la conclusione certo inevitabile è la discesa del burattino in quell'inferno agognato e temuto che è il ventre materno. Il Pesce-cane-grembo restituirà  un Pinocchio nuovo, non sappiamo quanto "ragazzo perbene", certo più consapevole e beffardo, un Pinocchio capace di stemperare e risolvere ogni conflitto nella sfera dell'inconscio.     
 
 













Questo libro è nella collezione Rames Gaiba.


a cura di Rames Gaiba
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