Sul retro, di entrambe le serie, è riportato,
sotto la tavola pitagorica,
la descrizione in rima della scenetta di copertina.
I 6 quaderni non sono scritti.
Collezione Rames Gaiba
*
Sono nato in terra d'Arno
E Collodi è il mio papà.
Son di legno ed assai scarno
È il mio corpo in verità;
Ma il mio naso è un monumento.
Una vera rarità.
Un sol naso pari a cento... .
Son Pinocchio, eccomi qua.
*
Al tepore del caldano
S'è Pinocchio addormentato
Ma nel sonno, o caso strano
La sua nascita ha scordato... .
I piedini, pian pianino,
Messi al fuoco troppo accosto,
Vanno in fiamme ed il micino
Vede il fumo e non l'arrosto.
*
*
Fai sol bizze e sol capricci
Ma non studi proprio affatto
Mi ti cacci in mille impicci
Che mi fanno diventar matto.
Or son stufo, cambia strada!
Urla irato il buon Geppetto
Ma Pinocchio non ci bada
E si beffa del babbetto.
*
Fuggono leste quelle belve
Delle macchie e delle selve.
Mentre oscilla tetro al vento
L'impiccato burattino
E d'intorno è lo spavento
Nel grigiore del mattino.
Senza lancia, senza spada
Senza scudo, nè cimier
Pinocchietto fa la strada
Sul più fiero dei destrier;
E galoppa a tutto spiano
Senza sosta notte e dì
Ma più corre, o caso strano
Più sta fermo sempre lì... .
Serie di quaderni (n° 6 ?), presumibilmente anni '40 e '50 (*)
illustrati da Demaio
Sul retro è riportato, oltre alla tavola pitagorica,
la descrizione in rima della scenetta di copertina.
I 5 quaderni non sono scritti.
Collezione Rames Gaiba
*
Sta Pinocchio alla presenza
Del supremo magistrato
Ed ascolta la sentenza
Tremebondo ed umiliato.
Mentre ai fianchi, impennacchiati
Truci in volto, enormi e sodi,
Due gendarmi ben piantati
Fan da angeli custodi.
*
*
Dammi retta, mio ciuchinoVa dicendo il burattino
Se vuoi vivere contento
*
Ha deciso MangiafocoLa condanna d'Arlecchino,
Ma Pinocchio a poco a poco
Rabbonisce quel mastino
Deh! - gli dice - dammi retta
(e la voce ha un dolce suono)
Non lo sai? Miglior vendetta
Non esiste del perdono....
Per saziarsi d'uva bionda
E già striscia quatto quatto
Ove più la siepe abbonda;
Ma la sorte è sempre intenta
A cacciarlo in mezzo ai quai
E la trappola lo addenta...
Dove il sol non batte mai !
* La data certa, ricavata da alcuni quaderni scritti, è Gennaio 1947.
a cura di Rames Gaiba
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