Roberto Innocenti nato a Bagno a Ripoli, nei pressi di Firenze, nel 1940, è un illustratore italiano di libri per ragazzi. È l'unico illustratore italiano ad aver vinto il premio Hans Christian Andersen (2008) assegnato da IBBY - International Board on Books for Young. Il New York Times lo ha premiato con il Certificate of Excellence.
Ogni opera di Roberto Innocenti è un romanzo creativo che cresce con la passione del lettore, gioca con la vita nell’incrocio fra arcaico e contemporaneo, mette in moto idee e soluzioni grafiche, apre spazi infiniti all’immaginazione. Quando ci si imbatte in un libro illustrato dal maestro toscano inizia un viaggio, intenso, profondo, da sfiorare con la mente e il cuore, piccoli o grandi che siano.
Le sue illustrazioni sono piene di dettagli sorprendenti
derivanti da un serio lavoro di documentazione storica, in modo da poter
apprezzare l'atmosfera, la cultura, gli oggetti e i personaggi del tempo in cui
la narrazione è stata ideata.
ROBERTO INNOCENTI - LA TOSCANA DI PINOCCHIO
Molti
pensano che il Pinocchio sia quello di Walt Disney, e invece non c’è nulla di
più sbagliato.
Le
avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi, sono un’immensa opera di letteratura.
Non è
una fiaba (come molti credono!) ma è romanzo di formazione con tantissime
influenze letterarie (tra cui anche quelle fiabesche).
Gli Illustratori di questo libro capolavoro della letteratura universale hanno completato l'opera facendola entrare nel mondo dell'arte.
«Io ero convinto che Pinocchio non lo avrei mai fatto perché ce ne sono tantissimi» (Roberto Innocenti, 2014).
È con queste parole che Roberto Innocenti apre i suoi ricordi legati a Pinocchio, riferendosi alle sue iniziali perplessità, superate poi grazie a un'intuizione: ricollocare Pinocchio in Toscana. Nasce così una delle imprese più fortunate di Innocenti, che al libro di Collodi ha lavorato a lungo e in più occasioni, tra il 1988 (data della prima uscita in Inghilterra) e 2005.
Se l'ispirazione ‘locale’ della scrittura di Collodi era del tutto evidente, non altrettanto precisa era stata, a nostro giudizio, fino a quel momento la referenza iconografica. L'altro grande illustratore toscano di Pinocchio, Carlo Chiostri, aveva fin dagli inizi del Novecento, definito il carattere del personaggio, la sua fisionomia inconfondibile, ma, con un veloce e nervoso tratto di penna, aveva soltanto accennato gli sfondi e il contesto. Altri illustratori importanti da Attilio Mussino a Vittorio Accornero, si erano mossi in genere tra scenografia, bozzetto, fiaba.
Roberto Innocenti, con la sua meticolosità ‘antica’ da artigiano-topografo avrebbe sicuramente potuto portare in primo piano quella coralità toscana che è la forma, ma anche la sostanza, del libro. La geografia toscana del Pinocchio di Roberto Innocenti è così avvertibile che possiamo sentirne i suoni e gli odori. (Andrea Rauch, op. cit., 2019, pp. 279-283).
Tutto il libro è anche il risultato di un segreto, insito malessere interiore. Roberto Innocenti conosce benissimo il disastro che incombe sul paesaggio italiano, sa che esso, dopo gli infiniti episodi di degrado, dopo le avvilenti manomissioni, dopo le mutazioni aberranti e schizofreniche cui è stato sottoposto, sta definitivamente per scomparire. La Toscana in cui è immerso il suo Pinocchio assume anche la consistenza di un fascicolo giudiziario, contiene, con la consueta radicale minuziosità, tutti gli atti per possibile (improbabile), futuro processo. (Antonio Faeti, op. cit., 2005, p. 82).
Nelle sue illustrazioni di Pinocchio egli cataloga con cura
gli elementi del paese e paesaggio della sua Toscana; compaiono cataste di
legna secca e porte inchiodate alla meglio, persiane verde scrostate dal tempo
e covoni di paglia coperti di neve, cipressi neri e glicini sfioriti. Sulla
tavola dell'osteria del Gambero Rosso, una buona vecchia bottega toscana, c'è
il pane e il pecorino, c'è il salame. Attaccati alle travi del soffitto
finiscono di stagionare i prosciutti. Quattro contadini cotti dal sole e
riscaldati dal vino rosso giocano a scopa e il gatto allunga la zampa a tentare
la filza di salsicce. Nulla è lasciato al caso; tutto è descritto con cura,
inventariato con cura. Il Gatto e la Volpe entrano in sordina, sullo sfondo.
Pinocchio si guarda alle spalle, indeciso se entrare anche lui. I due compari
sono intabarrati e tetri; un oste dal naso rosso e dal grembiule sporco si arriccia
i baffoni. Si può continuare con le annotazioni, esaminare ogni centimetro di
disegno; come in una orchestra i singoli suoni servono soltanto a definire
l'assieme. E il "suono" generale del Pinocchio disegnato da Roberto
Innocenti non è tanto quello delle "avventure" quanto quello
dell'ambiente in cui i personaggi si trovano ad agire.
"E ripresa l'ascia in mano, tirò giù un solennissimo colpo sul pezzo di legno.
"A sentirsi chiamar Polendina, compar Geppetto diventò rosso come un peperone dalla bizza,
[...]
"Quando Geppetto ebbe finito di fargli i piedi, sentì arrivarsi un calcio sulla punta del naso.
"Insomma, tanto dissero e tanto fecero, che il carabiniere rimise in libertà Pinocchio
"Detto fatto, pose un tegamino sopra un caldano pieno di brace accesa:
Ma invece della chiara e del torlo,
- Qualcuno si affaccierà.
- Che mi fareste il piacere di darmi un po' di pane?
"Dopo mezzo minuto la finestra si riaprì e la voce del solito vecchino gridò a Pinocchio:
- Comincia ora.
- E quanto si spende per entrare?
Ma lo stesso Mangiafoco lo vediamo poi ancora in scena nel successivo capitolo... e così ce lo racconta Roberto Innocenti.
e il Gatto rideva anche lui, ma per non darlo a vedere, si pettinava i baffi colle zampe davanti.
"Entrati nell'osteria, si posero tutti e tre a tavola: ma nessuno di loro aveva appetito.
La Margherita Edizioni, 2005
in quanto questa edizione è accresciuta rispetto alla prima edizione italiana: Edizioni C'era una volta, 1991.
Le immagini ©, qui presentate, non possono essere utilizzate a fini commerciali,
anche se disponibili su internet.
La proprietà delle stesse immagini rimane della
La Margherita edizioni, un marchio ora della Il Castello Editore
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Rivediamole, in questo breve video (durata 3:47), le immagini di Roberto Innocenti con il sottofondo della musica del pianista Fiorenzo Carpi (Milano, 1918 - Roma, 1997).
- Paola Pallottino, ’Il muro e lo specchio’, in P. Vassalli, M. Cochet (a cura di), Roberto Innocenti. Le prigioni della storia. Catalogo della mostra, Grafis Edizioni, 1989
- Andrea Rauch, ‘Mattoni rossi, mattoni neri’, in P. Vassalli, M. Cochet (a cura di), Roberto Innocenti. Le prigioni della storia, catalogo della mostra, Grafis Edizioni, 1989
- Antonio Faeti, Specchi e riflessi. Nuove letture per altre immagini, Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2005
- Roberto Innocenti, La mia vita in una fiaba, a cura di R. Dedola, Della Porta Editori, 2012
- Andrea Rauch, ‘La Toscana di Pinocchio’, in Il racconto dell'illustrazione, La casa Usher, 2019
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